MENS SANA IN CORPORE SANO: LA DISTRUZIONE DI MENTE E CORPO NELLA PANDEMIA

di Marco Alviti
Photo by: Matthew Henry

Orandum est ut sit mens sana in corpore sano

Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano

(Giovenale, Satire, X 356)

L’importanza di un equilibrio fra salute mentale e fisica ed il recupero dell’attenzione all’unione tra corpo e mente, che insegnano anche le filosofie orientali, è un tema che da diverso tempo viene proposto nella nostra società, come contraltare ad un’idea di cultura occidentale che sembra aver dimenticato l’interazione fra le varie componenti dell’individuo.

Ecco quindi che, negli ultimi anni, si è diffusa una maggiore sensibilità all’equilibrio e all’unione fra mente e corpo, aspirando ad un concetto più ampio benessere personale, che coinvolga ogni aspetto (materiale e non) dell’individuo.

Le misure di distanziamento necessarie per contenere il COVID, la limitazione degli spostamenti e della “socialità informale”, la chiusura di scuole, attività culturali e luoghi di sport hanno interrotto le routine e le abitudini che scandivano e regolavano la nostra vita, con enormi conseguenze psicologiche, fisiche ed evolutive. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, infatti, la domanda di interventi psicosociali aumenterà notevolmente nei prossimi mesi e anni: ansia, disturbi del sonno e altri malesseri stanno minacciando trasversalmente la salute di tante persone, di tutte le età ed estrazioni sociali (con prevalenza di quelle socio-economicamente più svantaggiate).

Lo stop dello sport

La chiusura di palestre, piscine e centri sportivi ha portato la maggior parte delle persone a non trovare vere alternative; molti tendono ad essere meno attivi fisicamente e trascorrono molto più tempo al computer, con conseguente aumento di peso, alimentazione meno bilanciata e alterazione dei ritmi sonno-veglia. Lo sport ha poi un importante valore come regolatore dell’umore, dell’ansia e dello stress.

Allo sport è poi sempre stato riconosciuto un fondamentale ruolo educativo, di socializzazione, di trasformazione e sviluppo sociale, che favorisce l’integrazione fra le persone e il miglioramento delle condizioni di fasce di popolazione a rischio. Soprattutto per i giovani, lo sport è occasione relazionale, ma anche di apprendimento del limite, del lavoro di squadra, della cooperazione, del rispetto e della risoluzione di conflitti.

L’intermittenza della scuola

Recarsi a scuola costituisce un’importantissima fonte di apprendimento per i bambini e i ragazzi: le routine, il rituale di prepararsi e uscire per andare a scuola, il sistema di regole e la strutturazione fisica dell’ambiente costituiscono elementi necessari per imparare il rispetto di orari, consegne, comportamenti e modi di relazionarsi con l’altro. Attraverso queste, la scuola insegna anche ad organizzarsi, a diventare autonomi, a maturare come persone adulte e responsabili.

Dal punto di vista relazionale, l’assenza di contatto reale, l’impossibilità di vivere la naturale dimensione fisica e affettiva provoca un importante impoverimento emotivo e psicologico, soprattutto nelle fasi di sviluppo durante le quali il rapporto con il gruppo dei pari costituisce un’esperienza fondamentale per la costruzione del sé e dell’identità. La permanenza prolungata in casa, il ricorso molto più frequente a computer e videogiochi aumentano l’incidenza dei disturbi dell’adattamento e, secondo alcuni studi, il 30% dei bambini manifesta irritabilità, ansia e altri sintomi tipici del disturbo da stress post-traumatico.

La cultura dimenticata

Per quanto riguarda il mondo della cultura, durante questo anno ne abbiamo spesso sentito parlare in riferimento a questioni economiche, legate al sostegno di enti e lavoratori dello spettacolo, ma quasi mai si parla della perdita culturale, né della mancanza di stimoli che ne derivano.

Come affrontare le difficoltà? 

Il nodo della questione costituito dal limite che ci consente di creare un equilibrio sostenibile tra le componenti della nostra vita.

In questo processo la resilienza, ovvero la capacità di “fare nostre” anche le difficoltà, riorganizzando positivamente la nostra vita, è una competenza fondamentale, da coltivare giorno dopo giorno, eventualmente con l’aiuto di un professionista.

Uno strumento utile, soprattutto con bambini e ragazzi, è la comunicazione: parlare con loro di ciò che accade, nominare e farsi raccontare emozioni e sensazioni e accogliere il loro vissuto è fondamentale per supportarli e comprenderne stati d’animo e bisogni.

Provare a sperimentare nuovi hobby (eventualmente insieme ai figli) potrebbe essere la chiave per trovare nuovi interessi e stimoli, scoprendo modi diversi per trascorrere il tempo libero e rompere la monotonia. Hai mai provato a dipingere? Oppure ti può interessare la storia del tuo quartiere o della tua città? Ti potrebbe piacere approfondire la conoscenza di un tema, suonare uno strumento, imparare a cucinare o cimentarti nel giardinaggio o nel bricolage? Sono tutti spunti per riempire i momenti lasciati vuoti da altre attività che ora ti sono precluse.

Un ultimo suggerimento consiste nel ricostruirsi delle routine: recuperare abitudini inizialmente perse, trovarne alcune nuove adatte alla situazione mutata ci consente di avere punti di riferimento e regolarità, scandendo i momenti e il flusso del tempo. Quali routine avevi e hai perso, che puoi però ritrovare oggi? Quali nuove abitudini invece si adattano meglio alla situazione?

Di base è la consapevolezza che non possiamo controllare tutto ciò che ci accade, ma possiamo decidere quale approccio usare per affrontarlo.

Se vuoi approfondire, vedi anche:

https://www.epicentro.iss.it

https://www.un.org/development/desa/dspd/wp-content/uploads/sites/22/2020/05/PB_73.pdf

https://www.stateofmind.it/tag/resilienza/

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